La raccolta firme avviata lo scorso 24 aprile per promuovere tre referendum contro la privatizzazione dell’acqua, stabilita dal decreto Ronchi, ha raggiunto e superato il milione: L’obiettivo è quello di portare almeno 25 milioni di italiani alle urne nella primavera 2011.
Il decreto Ronchi colloca tutti i servizi pubblici essenziali locali (non solo l’acqua) sul mercato, sottoponendoli alle regole della concorrenza e del profitto, espropriando di fatto il soggetto pubblico e quindi i cittadini dei propri beni.
L’approvazione dei tre quesiti referendari rimanderà, per l’affidamento del servizio idrico integrato, al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000 che prevede il ricorso alle aziende speciali o, in ogni caso, a enti di diritto pubblico che qualificano il servizio idrico come strutturalmente e funzionalmente “privo di rilevanza economica”, un servizio di interesse generale e privo di profitti nella sua erogazione.
Anche Slow Food Italia fa parte del comitato promotore della campagna referendaria.
(vai al sito www.acquabenecomune.org per maggiori informazioni)