Se un vulcano manda in fumo le mozzarelle

9a2844fce4d933c39043773ba36f5097_immagine_l.jpgUn’eruzione vulcanica che mette in crisi il mercato delle mozzarelle: succede anche questo nell’epoca della globalizzazione. E non parliamo del Vesuvio, ma di un vulcano che sta in Islanda mentre le mozzarelle, come ben sappiamo, stanno a parecchie migliaia di chilometri di distanza.

Succede però che le mozzarelle italiane vengono esportate in tutto il modo su veloci e capienti aerei; aerei che a causa della nube di cenere sprigionata dal vulcano su mezza Europa da alcuni giorni se ne stanno a terra e, di coseguenza, pure le mozzarelle se ne stanno lì. E non solo le mozzarelle: secondo Coldiretti il danno provocato dal blocco dei voli aerei è stimabile in 10 milioni di euro in una settimana per la mancata spedizione dei prodotti deperibili, come frutta e fiori, metre nei nostri supermercati stanno ovviamente scomparendo frutta e verdura non di stagione che siamo soliti importare da altri paesi.

Morale della favola: basta lo sbuffetto di un vulcano su un’isola in mezzo all’oceano per mettere in difficoltà il mercato mondiale, provocare danni economici e carenza di disponibilità di cibo. Siamo così certi che il mercato globale sia la via giusta per l’agroalimentare?

Se un vulcano manda in fumo le mozzarelleultima modifica: 2010-04-20T22:35:00+02:00da slowfoodreggio
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