Ortolani Custodi nasce da un’idea della Condotta Slow Food di Reggio Emilia, con lo scopo di salvare dall’oblio le vecchie varietà di frutti e ortaggi del nostro territorio: la zucca cappello da prete, i meloni tradizionali come il ramparino e il rospo, la cocomera Ardita di Novellara, il pom campanenin, il pero nobile, la prugna zucchella di Lentigione.
Vi vogliamo togliere subito un paio di dubbi: come mai queste varietà sono state progressivamente abbandonate? Non erano buone e facili da coltivare?
La risposta è no. Si tratta di varietà presenti da secoli sul nostro territorio e quindi ben adattate; il loro gusto è diverso da quello delle varietà moderne, ma non per questo meno interessante. Il problema è che sono poco adatte al sistema odierno di grande distribuzione, mentre erano ottime per i mercati locali e gli orti domestici. I meloni sono da raccogliere maturi e si conservano poco; il loro gusto è sapido e deciso, non molto dolce. La zucca cappello da prete è grande e non così facile da pulire, ma il suo sapore è insuperabile. mele e pere sono un pò meno dolci e un pò più sode di quelle odierne, ma offrono sapori da riscoprire.
Chi sono gli Ortolani Custodi e cosa fanno?
Come si fa a diventare Ortolani Custodi?
Le piantine e i semi saranno venduti il 2 maggio a Vezzano, nell’ambito della Festa del’asparago selvatico, dove saremo presenti insieme agli studenti dell’Istituto Agrario Zanelli, che ha coltivato le piantine e da anni contribuisce alla conservazione e diffusione delle antiche varietà autoctone.
Le piantine saranno vendute a prezzo scontato agli Ortolani Custodi.